domenica 29 giugno 2008

il governo da il via alla rinegoziazione dei mutui

(Sole24ore)

dopo la firma della convezione abi-ministero dell'economia scatta l'iter per la rinegoziazione del mutuo che riporta la rata ai valori del 2006. sollievo per molti risparmiatori ma attenzione a valutare tutte le alternative, vedi rinegoziazione, surroga e trasferimento.

sono proprio queste ultime le soluzioni più vantaggiorse per il risparmiatore, tuttavia ancora non facilmente ottenibili. l'opzione della rinegoziazione riservata ai risparmiatori che hanno contratto un prestito a tasso variabile prima del 29 maggio 2008, promette infatti "sollievo" immediato, ma anche la prospettiva dell'allungamento della durata del mutuo in relazione alle oscillazioni future dei tassi. qualora questi rimanessero ai livelli attuali fino alla scadenza del prestito, per molti risparmiatori si configurerebbe l'estensione del periodo di esposizione alle rate del mutuo per via del montante cumulato, difficilmente smaltibile nel corso del piano di ammortamento

Bilo e Trilo guidano l'offerta abitativa a Milano

bilocali e trilocali costituiscono un terzo dell'offerta abitativa in provincia di milano. su oltre seimila immobili presenti sul portale idealista.it, il 70% ha un costo inferiore ai 300 mila euro, il 27% è dotato di box o posto auto. questa, in sintesi, la rappresentazione del mercato meneghino fornita dall'ultimo studio di idealista.it.

il numero maggiore di abitazioni è concentrato a milano città (2692), che da sola costituisce il 42% del parco immobiliare del territorio, mentre nelle altre aree considerate la distribuzione di immobili risulta uniforme; si va dal 10% della zona sempione-magenta (645 case) e della direttrice est (642 case), al 14% della brianza (869), passando per l’11% della cintura nord (669) e il 13% della la zona a sud del capoluogo (849). l’area con la più alta densità di “ampie metrature” è sempione-magenta, con il 37% del parco immobili della zona compreso tra 101 e 150 m2, anche per la presenza di numerose case indipendenti e ville. il primato incontrastato delle soluzioni mini - case con metrature inferiori ai 35 m2 - spetta a milano città, con 102 case, vale a dire il 4% delle abitazioni attualmente in vendita nel capoluogo lombardo, la quasi totalità dell’offerta in provincia. l’abitazione più piccola si trova a usmate velate, in brianza: appena 18m2. a milano invece l’immobile più grande, 850m2, in zona chiesa rossa-gratosoglio

caro mutui, picco delle insolvenze

(QN)

più pignoramenti causa caro mutui, un aumento del 20% in un annuo secondo adusbef che denuncia "3,2 milioni di famiglie a rischio insolvenza.

i picchi massimi all'aquila (+41%), lecce (+35%) e napoli (+29%). l'italia è il paese dove il danaro costa di più, con tassi superiori dello 0,79% rispetto ad altri paesi europei, dito puntato dunque contro le banche che starebbero disattendendo le surreghe introdotte dal decreto bersani e preoccupazione per un regime bencario e assicurativo condizionato da scarsa concorrenza

Il governo corregge il tiro in materia di conformità degli impianti

(Sole24ore)

il governo in carica corregge con decreto la disciplina in materia di conformità degli impianti introdotta dal precedente esecutivo. ora spetterà ai ministri dello sviluppo economico e quello della semplificazione normativa rendere più chiara una disciplina controversa, la cui entrata in vigore rendeva obbligatorio trattare, all'atto del rogito, la certificazione di conformità degli impianti. i rispettivi ministeri hanno un anno di tempo per ridefinire la disciplina sull'adeguamento e apportare un "reale sistema di verifiche" per tutelare gli utilizzatori degli impianti "garantendo una effettiva sicurezza"

Campus Europeo a Milano

(Sole24ore)

per gli studenti fuori sede arriva un campus di stile europeo. prevede un auditorium, una palestra, sale per lo studio, un caffè ristorante, servizio di lavanderia, cambio della biancheria e pulizia delle stanze. sorgerà nella zona città studi dal recupero della sede storica dell'istituto rizzoli delle arti grafiche rizzoli e verrà consegnato nel 2012. si tratta di un progetto sostenuto dal comune di milano e cotribuirà a sopperire alla carenza di alloggi studenteschi a prezzi convenzionati. "l'occasione - ha commentato l'assessore allo sviluppo del territorio, carlo masseroli - per accrescere la competitività di milano come cuore pulsante dell'eccellenza universitaria"

la vendita di un attico per più di 19 milioni di euro batterà tutti i record

(financial times)

la nakheel, società di sviluppo immobiliare di dubai, pensa di vendere un attico nelle torri di donald trump, per più di 19 milioni di euro. le due torri, che verranno ultimate nel 2011, costituiranno la porta d'ingresso di palm jumeirah, un isola artificiale al largo della costa di dubai. proprio trump si è riservato una delle 399 residenze della torre, si tratta della prima incursione del magnate nel medio oriente.

il mercato immobiliare di dubai sta vivendo un boom pari allo sviluppo della città stato capace, in questi anni, di attrarre il surplus di petrodollari generato dal drastico rincaro del greggio. secondo colliers international, i prezzi degli immobili di dubai sono schizzati del 78% nel primo trimestre di quest'anno in relazione allo stesso periodo dell'anno scorso. ciononostante, dubai continua a inseguire nella graduatoria dei prezzi città come new york e londra

volano le quotazioni degli immobili più esclusivi

(Corriere della sera)

case di lusso come gli yacht e le ferrari: non conoscono la crisi.

per questo genere di immobili non c'è euribor che tenga, perchè i "clienti" di questo mercato pagano cash e spesso non fanno ricorso all'intermediazione. per le sue caratteristiche di estrema fluidità e la scarsità dell'offerta, dunque il mattone ad alto standing balla ancora. a milano e roma le quotazioni record, ma è difficile fare una classificazione standard per una nicchia dove i valori al m2 dipendono sì dall'ubicazione dell'immobile, ma anche da fattori come: luminosità dell'immobile, presenza del salone triplo, piano alto, terrazza al piano, vista panoramica, box singolo o multiplo ed altro ancora.

l'attenzione per questo genere di immobili è elevata anche per l'arrivo degli stranieri. la domanda a milano si concentra sulle case dell'800 e dei primi del novecento in zone come, il quatrilatero (15-20 mila euro/m2), piazza san babila (13-19 mila euro/m2), via borgogna-mascagni (13-18 mila euro/m2). a roma, in cima ai desideri dei facoltorsi acquirenti ci sono piazza di spagna (18-25 mila euro/m2), piazza navona(16-23 mila) e via condotti (15-20 mila euro/m2). nelle altre principali città italiane, le zone pià agognate sono via chiaia e posillipo a napoli, la zona del canal grande a venezia e le zone collinari di firenze

venerdì 13 giugno 2008

Milano: frenano i prezzi delle case

(http://www.corriere.it/)



frenata del mercato della casa a milano: +0,3% nel primo semestre 2008 secondo borsa immobiliare. si tratta del peggior risultato registrato negli ultimi dieci anni, ma i valori continuano ad essere elevati: per un metro quadrato la media cittadina è di 4.517 euro. "davanti a prezzi stazionari e all'inflazione in aumento - ha spiegato Antonio Pastore, presidente dell'agenzia speciale della camera di commercio di milano - il mercato della casa a milano è sostanzialmente fermo, in una realtà però in cui i valori sono ancora al di sopra della capacità di acquisto dei cittadini".

il quadrilatero la zona più costosa (11.650 euro/m2), i quartieri più accessibili sono i periferici salomone-bonfadini (2.550 euro/m2) e forlanini-mecenate (2.700 euro/m2) buoni risultati per la bicocca (+2,2%), con la migliore performance degli ultimi sei mesi. mercato al palo anche in provincia, con un tasso di incremento identico al capoluogo. qui i prezzi sono molto più contenuti (di media 1.759 euro/m2) e nella vicina monza si registra crescita zero sul nuovo e mentre per gli immobili già esistenti è flessione (-1,2%)

Berlino: giusto alzare i tassi

(Sole24ore)

Beda RomanoFRANCOFORTE.

Dal nostro corrispondenteForse, non poteva essere altrimenti: la decisione della Banca centrale europea di alzare il costo del denaro, probabilmente in luglio, ha provocato nuove tensioni tra i governi della zona euro. Il braccio di ferro politico-monetario non è nuovo nell'Unione, ma questa volta è scoppiato in momento delicatissimo, di crescenti divergenze tra le economie nazionali.Nel fine settimana, il primo ministro spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero ha criticato la Bce e il suo presidente Jean-Claude Trichet: «Raccomanderei al signor Trichet un po' più di prudenza. Tutti noi rispettiamo l'indipendenza della Bce, ma ci aspettiamo che l'istituto monetario si comporti in modo responsabile».

L'attacco è stato particolarmente chiaro, per certi versi quasi offensivo, visto il riferimento alla responsabilità. Più diplomatico era stato venerdì il ministro delle Finanze portoghese Fernando Teiera dos Santos, che si era limitato a preannunciare «momenti più difficili» per le famiglie in Portogallo, complice un aumento dei tassi d'interesse sui mutui.Anche sul fronte italiano sono emerse critiche all'annuncio della Bce di voler probabilmente aumentare i tassi d'interesse in occasione della sua prossima riunione.

Da Verona, il presidente degli industriali veneti Andrea Riello ha notato un peggioramento della congiuntura e ha avvertito: «Sembra che a livello europeo la Bce voglia male all'economia del continente». Ieri Trichet non ha voluto rispondere alle domande sulle critiche provenienti dalla Spagna. Parlando da Parigi, ha ricordato soltanto come la Bce «tenga molto» alla sua indipendenza e ribadito quanto affermato giovedì scorso: un rialzo del costo del denaro, dal 4,0% al 4,25%, nelle prossime settimane «non è certo, è possibile».

A prestare man forte all'istituto monetario di Francoforte è stato il Governo tedesco, che ha respinto qualsiasi tentativo di influenzare la Bce. Ha detto il portavoce Thomas Steg: «Non abbiamo nessuna critica da formulare contro la Bce o contro il signor Trichet. Se il Signor Zapatero vede le cose diversamente, ebbene deve spiegare la sua posizione».Il botta-e-risposta è stato netto e ha messo in scena i principali protagonisti dell'attuale momento economico. La Spagna sta soffrendo un forte rallentamento della congiuntura: il Paese è alle prese con lo scoppio della bolla immobiliare e con un aumento della disoccupazione.

La Germania invece continua a crescere, addirittura meglio delle attese. Dietro al braccio di ferro tra i Governi si nascondono evidenti divergenze economiche, accentuate dalla crisi creditizia scoppiata ormai un anno fa. Mentre per i tedeschi l'aumento del costo del denaro è considerato inevitabile tenuto conto dell'elevato prezzo del petrolio, per gli spagnoli la stretta è percepita come un ulteriore peso sull'economia.Secondo molti commentatori la scelta della Bce, che giovedì scorso ha aperto la porta a un aumento del costo del denaro in luglio, comporta rischi, vista l'incerta situazione economica e le perduranti tensioni sui mercati. Ieri il vice presidente Lucas Papademos è stato chiamato a difendere una decisione controversa (si veda l'articolo in pagina).

Per ora, gli altri Paesi dell'Unione sembrano optare per il silenzio: in parte probabilmente perché le pressioni inflazionistiche sono diventate talmente impopolari che una stretta monetaria è considerata il male minore in questo momento. Peraltro, in molti Stati membri lo shock petrolifero degli anni 70 ha dimostrato che politiche monetarie restrittive sono nel medio termine quelle più appropriate.

martedì 3 giugno 2008

Mutui, Draghi chiede alle banche di applicare la portabilità

(Sole 24 ore)

Il Governatore di Banca d'Italia, Mario Draghi, promuove l'accordo fra banche e Tesoro per la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile, varato dal decreto fiscale approvato dal Consiglio dei ministri, ma massimo spazio alla concorrenza tra le banche, agevolando quindi la portabilità.

Nelle considerazioni finali all'assemblea ordinaria dei partecipanti il Governatore ha sottolineato che «la ristrutturazione del debito può arrecare sollievo alle famiglie, giovare in prospettiva alle stesse banche, riducendo i casi di insolvenza». Occorrerà «verificare con attenzione gli eventuali effetti di questa misura sul mercato delle cartolarizzazioni esistenti.

Deve in ogni caso essere lasciato il nell'omassimo spazio all'operare della concorrenza nell'offerta delle migliori condizioni ai clienti». Sono però in ritardo le banche italiane nell'applicare le nuove norme su portabilità gratuita ed estinzione anticipata dei mutui.

«Le norme sull'estinzione anticipata e sulla portabilità dei mutui – ha detto Draghi – hanno tardato a tradursi in pratica, anche per difficoltà applicative». La Vigilanza, sottolinea il Governatore, «ha sollecitato le banche ad adeguarvisi in pieno, riducendo tempi e adempimenti necessari, e ha prescritto specifici obblighi di informazione al cliente sull'esercizio dei propri diritti. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato - ha ricordato Draghi - ha avviato indagini per verificare l'esistenza di pratiche commerciali scorrette».

Sul fronte internazionale Draghi ha sottolineato che «è presto per dire» se la crisi deimercati finanziari provocata dalla crisi dei mutui immobiliari Usa «sia terminata». Le tensioni sui mercati si vanno allentando ma «non si sono ancora ripristinate condizioni di normalità».È ancora presto per valutare pienamente le conseguenze sull'economia reale: «molto dipenderà dalla dimensione e dalla rapidità del processo di ricapitalizzazione in corso presso le maggior istituzioni mondiali».

Draghi ha sottolineato che le banche italiane «hanno retto bene in questi mesi l'urto della crisi» e che la Banca centrale europea «ha protetto i suoi membri dalla turbolenza mondiale». «È ancora viva in noi la memoria – ha detto il governatore - delle periodiche crisi di cambio che colpivano la lira a ogni stormir di fronda dei mercati».

Banche, torna la paura default

(Sole 24 ore)

Se le teste rotolano, vuol dire che la crisi avanza. Per questo nessuno ieri è riuscito a leggere qualcosa di positivo nel licenziamento di G. Kennedy Thompson, Ceo di Wachovia e nel ridimensionamento degli incarichi di Kerry Killinger, il capo di Washington Mutual: per il mercato, le due notizie, hanno prodotto un ritorno improvviso ai dolori della crisi subprime, ancora alla radice dei problemi delle due banche, proprio quando sembrava che le cose volgessero al meglio.
Le ricadute di queste due notizie le abbiamo subito viste sul mercato. I due titoli hanno trascinato al ribasso un po' tutti i bancari, anche i più grandi, come J.P Morgan Chase, Bank of America, Citigroup, che hanno registrato diminuzioni medie del 2%. Hanno indotto Standard and Poor's a ridurre ieri il merito di credito di Merrill Lynch, Lehman Brothers e Morgan Stanley perché hanno utilizzato "titoli ibridi" per rafforzare il loro capitale. S&P ha anche emesso un "warning", un "avvertimento", per Bank of America e J.P. Morgan Chase proprio per la fragilità del settore subprime. Il mercato non l'ha presa bene. Nel durante l'indice Dow Jones perdeva fino all'1,4%, al ribasso di 182 punti, poi, in chiusura ridimensionava le perdite al l'1,06%, 134,50 a quota 12.503,82. Le notizie hanno anche scatenato una ridda di pettegolezzi. Si dice che il cambiamento ai vertici di Wachovia, dove le redini andranno ad interim a Lanty L. Smith, presidente indipendente (proprio come capitò a Merrill Lynch) preannunciano una nuova forte contabilizzazione in perdita per il prossimo trimestre, forse alcuni miliardi di dollari.

Nessuno dunque ha creduto alle parole di Smith. Il nuovo Presidente ha cercato di rassicurare. Ha escluso che vi sarà bisogno di nuovi aumenti di capitale e ha detto che i problemi di Golden West, la Cassa di risparmio con forti esposizioni ai prestiti subprime che Wachovia acquistò nel 2006, non rappresenta più un problema serio per i bilanci della banca. Le cose sono ancora più tristi per Washington Mutual. Il titolo aveva già subito una delle cadute più forti del settore, da quando la crisi subprime ha messo in ginocchio anche i colossi del comparto. Era passato da un massimo di quasi 45 dollari per azione, meno di un anno fa, a 8,96 dollari per azione alle quotazioni di ieri. Non solo, si dà per certo che il ridimensionamento di Killinger sarà soltanto l'anticamera del suo licenziamento e, ovviamente, come da copione, di nuove rivelazione negative sui bilanci della banca, un ex gioiellino che occupa 60.000 persone e ha un fatturato di 16 miliardi di dollari. Almeno, cosi affermano gli analisti di Citi, Ubs e Deutsche Bank. Mike Mayo, proprio di Deutsche Bank ieri ha scritto: «Continuiamo ad avere un orientamento al ribasso e questa mossa sottolinea le nostra preoccupazione per un possibile deterioramento di attività patrimoniali».

Come sappiamo, quando si deteriora la posizione di una banca il rischio di un effetto domino è sempre possibile. Quando le banche sono due, anzi, tre in un giorno, se aggiungiamo la crisi della banca inglese Bradford & Bingley, il rischio diventa quasi certezza.M.P.

Sui mutui rischia anche l'Est Europa

(Sole 24 ore)

La crisi finanziaria che sta attraversando gli Stati Uniti e che è originata dai mutui subprime deve preoccupare l'Europa centro-orientale, e non i Paesi asiatici. Parola di Nouriel Roubini, classe 1958, professore alla Stern School of Business della New York University. Un noto pessimista in fatto di previsioni sugli scenari economici internazionali, ma pur sempre tra i primi ad aver azzeccato le stime sulle perdite subite dagli Usa per colpa della bolla dei mutui.

Il professor Roubini, che è anche l'autore di uno dei blog di economia più seguiti dal pubblico a stelle e strisce (www.rgemonitor.com), oggi è a Roma per partecipare al Country Risk Forum dell'Abi.
«Dopo la crisi del 1997 – sostiene Roubini – le economie emergenti dell'Asia si sono rafforzate in fatto di sistemi bancari, di governance, di fisco. Ora sono molto più robuste, e hanno anche accumulato discrete riserve valutarie. Chi invece ha problemi di deficit delle partite correnti, di disavanzo fiscale e di eccessivo apprezzamento delle valute, ora è quella ventina di Paesi che si estendono tra il Mar Baltico e la Turchia».

Tre i sorvegliati speciali: Lettonia, Estonia e Bulgaria.

E se negli Usa la situazione peggiorerà, qui sì che si sentiranno gli effetti del restringimento del credito. Nonostante il ruolo di cuscinetto dell'Unione europea: «Certo – spiega il professore, che ha anche studiato alla Bocconi di Milano – la Ue è un ombrello che in questi anni ha risparmiato i suoi nuovi membri da crisi di grossa portata, e anche questa volta sarà in grado di ridurre l'impatto dell'onda anomala in arrivo dagli Stati Uniti. Quindi niente di paragonabile alla crisi asiatica del '97 potrà avvenire nell'Europa centro-orientale, ma questo non significa che gli effetti non possano essere consistenti».
La presenza di molte banche straniere in questi Paesi, dalle svedesi nei Baltici alle austriache nei Balcani, per Roubini non è affatto da annoverarsi tra gli elementi in grado di calmierare gli effetti della crisi. Anzi: «La sovraesposizione delle banche dell'Europa occidentale in quest'area può far sì che gli effetti della crisi si facciano sentire anche sulle economie di Eurolandia. E questo vale anche per l'Italia, i cui istituti di credito sono stati in prima fila nella conquista delle banche dell'Est. Del resto, la stessa cosa è successa alle banche giapponesi durante la crisi asiatica, o a quelle europee e americane durante la crisi argentina».

Fuori dalla portata del ciclone sarebbero invece la Russia e la Turchia, il Paese natale di Roubini: «Mosca è al riparo da una nuova crisi grazie alle ingenti riserve accumulate con la vendita di gas e petrolio. Mentre Ankara, nonostante non usufruisca del cappello protettivo della Ue, ha riserve valutarie e una buona flessibilità monetaria che la pone fra i Paesi a basso rischio».

Chi dorme sonni più tranquilli sono dunque proprio quelle economie che originarono la crisi del '97, ma che da quella hanno imparato la lezione, rafforzando i propri sistemi bancari: «Paesi come Corea del Sud e Taiwan – dice Roubini – ormai hanno un elevato grado di stabilità. La Cina, invece, ha ancora qualche fondamentale da sistemare, mentre l'India ha iniziato un lungo cammino di riforme che però devono continuare per trasformare effettivamente il Paese».

Chi invece, tra le aree emergenti del mondo, ha saputo creare i sistemi più aperti è l'America latina: «Messico, Brasile e Perù – sostiene Roubini – hanno imparato la lezione meglio di tanti altri». Il rischio, semmai, è che la crisi americana possa rallentare il processo di apertura dei sistemi ancora in fase di transizione: «Aprire troppo – conclude – potrebbe mettervi nei pasticci: è questa la lezione che i Paesi emergenti stanno traendo in questi giorni dagli Stati Uniti». Un vero peccato, per il progresso di questi Paesi.

Crisi mutui, per Lehman perdite da 2 miliardi $

(sole24ore)

Lehman Brothers potrebbe ricorrere a un nuovo aumento di capitale da 3-4 miliardi di dollari.

Un segnale questo del fatto che la banca si prepara a svelare i primi conti in rosso dal giorno della sua quotazione in borsa con perdite legate a svalutazioni che potrebbero toccare i 2 miliardi di dollari. Lo riferiscono il Wall Street Journal e Bloomberg citando fonti vicine all'istituto secondo le quali l'operazione potrebbe avvenire attraverso un'emissione di azioni comuni che potrebbe essere annunciata contestualmente ai risultati trimestrali, la cui pubblicazione è prevista il 16 giugno.

La banca d'affari Usa si prepara a chiudere il secondo trimestre con perdite comprese tra i 50 e i 75 centesimi per azione, secondo gli analisti di Oppenheimer & Co. e Bank of America Corp. Lehman quest'anno ha perduto il 48% nel trading a Wall Srreet, la peggiore performance tra gli 11 membri dell'Amex Securities Broker/Dealer Index.

Mutui: Casero, spese trasferibilita' spettano a banche

ROMA (MF-DJ)--

"Non esiste nessun ostacolo perche' le Banche accettinoche sia un loro funzionario interno a certificare la surroga per laportabilita' dei mutui, senza l'intervento del notaio". Lo ha detto ilsottosegretario all'Economia e alle Finanze Luigi Casero durante ilprogramma Filo Diretto su RadioInBlu. "Se invece le banche ritengono indispensabile l'intervento del notaio -continua Casero - allora dovranno accollarsene dall'inizio le spese, senzaneanche pretendere che il debitore anticipi le somme per poi rimborsare lefatture". Casero ha concluso spiegando di "valutare cosa succede nei prossimi duemesi, se la situazione non dovesse risolversi ci saranno interventi ad hocdel Governo".

Mutui- truffa per finanziare clan di Bari

(ANSA) - BARI, 2 GIU -

Clan baresi si sarebbero finanziati con mutui bancari stipulati, con la complicita' di funzionari, per l'acquisto di case anche inesistenti. A Triggiano, grosso centro alle porte di Bari, ha sede una delle agenzie di credito (almeno tre) coinvolte nel giro criminale. Una persona sarebbe stata sottoposta ad arresti domiciliari. Il raggiro, che ha favorito diversi clan, avrebbe finora fruttato 5 milioni di euro, due dei quali gia' riciclati in attivita' lecite.

Come ottenere il rimborso dell'Ici

È stata approvata l'abolizione dell'Ici sulla prima casa a partire già da giugno. Ecco le modalità da seguire per i contribuenti che hanno già pagato l'acconto. L'istanza va presentata all'Ufficio tributario del Comune, allegando il bollettino postale o il modello F24 che attesta il versamento.

Il decreto legge approvato il 21 maggio dal Consiglio dei ministri ha abolito l'obbligo del pagamento dell'Imposta comunale sugli immobili (Ici) per la prima casa. La misura fiscale è operativo già a partire dall'acconto di giugno e riguarderà circa 23 milioni di immobili, comprese le pertinenze come garage, cantine e soffitte.

Resteranno invece escluse le ville, i castelli e le abitazioni di lusso accatastate nelle categorie A1, A8 e A9, per le quali continueranno comunque ad applicarsi le detrazioni vigenti.
Il costo dell'operazione è di circa 2.500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009, e 2010. Poi a decorrere dal 2011 si provvederà con la legge Finanziaria. Un fondo appositamente istituito presso il ministero degli Interni compenserà i Comuni per gli introiti persi con l'abolizione dell'imposta.

Ora, per tutti i contribuenti che non hanno ancora provveduto al pagamento dell'Ici, non ci sono problemi.

Ma come si deve comportare chi ha già versato il dovuto? Va subito detto che a questi contribuenti sarà applicato un meccanismo di compensazione: deve, infatti, essere richiesto il rimborso tramite un'apposita istanza all'Ufficio tributi del comune. Non è necessaria alcuna marca da bollo, ma va allegato il bollettino postale o il modello F24 con cui si è provveduto al pagamento.
La domanda va presentata entro cinque anni dalla data di versamento dell'imposta, mentre il Comune entro 180 giorni provvederà alla restituzione della somma comprensiva degli interessi maturati dalla data del pagamento.

Si tratta, ad esempio, dei dipendenti e dei pensionati che hanno già consegnato il modello 730/2008, compilato in modo da consentire al sostituto d'imposta di trattenere parte del rimborso spettante per il mese di luglio e da destinare tale importo al pagamento dell'Ici.
Con tutta probabilità a molti contribuenti arriverà comunque a casa il bollettino di pagamento, visto che il processo è stato avviato prima dell'entrata in vigore del decreto legge di abrogazione. Nessun timore, è sufficiente stracciarlo.