martedì 22 aprile 2008

SURROGA il tuo Mutuo!

Da oggi è possibile grazie al decreto Bersani surrogare il vostro mutuo ipotecario già in corso.
Vuol dire che avete la possibilità di rinegoziare il vostro mutuo potendo modificare non soltanto il tasso di riferimento ma anche lo SPREAD che è essenzialmente il margine della Banca erogante, Il tutto senza dover stipulare un altro atto notarile.

Sono riuscito inoltre ad ottenere un prodotto che annulla tutti quei costi accessori che generalmente si legano ad un mutuo ipotecario.

Vantaggi:

  • Rinegoziare le condizioni di mutuo senza dover pagare un nuovo atto notarile;
  • Zero spese di mediazione;
  • Zero spese di istruttoria pratica;
  • Zero spese di perizia;
  • Zero penali di estinzione anticipata;
  • Assicurazione scoppio incendio gratuita;
  • Possibilità di fermare i rialzi dell’EURIBOR;
  • Spread che partire dallo 0,50% in 30 anni;
  • Senza alcun obbligo di aprire un nuovo conto corrente;

Vorrei farvi un esempio concreto capitatomi nei recenti appuntamenti:

Un cliente che ha contratto un mutuo di € 185.000,00 per 30 anni alle condizioni di Euribor 3 mesi + 1,5% di spread ; ad oggi si trova a pagare una rata mensile sarà di circa € 1.147,46

gli ho proposto 2 possibilità:

Tasso variabile con spread 0,75% trovandosi una rata di € 1.010,34 per un RISPARMIO MENSILE di € 137,12 ; quindi € 1645,44 all'anno, ovvero circa € 47.717,76 sul complessivo piano d'ammortamento.


Rata costante con spread 0,60% che andrà a bloccare la rata a € 1.011,47 , con un RISPARMIO MENSILE di € 135,99 .
Cioè € 1.631,88 all’ANNO , ovvero circa € 47.324,52 sul complessivo piano d’ammortamento.

Sperando di averVi fatto cosa gradita comunicandoVi quest’ opportunità , rimango in attesa di un vostro riscontro per poter analizzare insieme e senza impegno la fattibilità dell’operazione qualora la riterriate opportuna.

saluti

BRUNO ZAPPIA

Bruno Zappia UIC 65866 , Alzaia Naviglio Grande 46 – 20144 – Milano tel./fax. 02/8392949

AGEVOLAZIONI FISCALI X L'ABITAZIONE SOSTENIBILE

(il sole 24 ore, lunedì 14 apr 08)

nel quadro delle misure di politica energetica ed ambientale, la finanziaria 2007 prevede la proroga fino al 2010 della detrazione del 55% delle spese sostenute per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti. potranno beneficiare delle agevolazioni fiscali società semplici, società in nome collettivo, società in accomandita semplice e imprese familiari (art. 5 del tiur 917/1986). detrazioni verranno applicate a tutti gli interventi volti al contenimento dei consumi energetici quali: sostituzione della climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione (per detrazione masssima di 30mila euro), interventi su strutture opache verticali, finestre comprensive di infissi e strutture opache orizzontali (60mila euro), installazione di pannelli solari (60mila euro) e riqualificazione energetica di edifici esistenti (100mila euro)

FINANZIARIA 2008 : NUOVE DETRAZIONI SULLA PRIMA CASA

(repubblica, lunedì 14 apr 08)

aumentano le detrazioni irpef sui mutui prima casa. la finanziaria 2008 ha innalzato il tetto imponibile, dal quale è possibile detrarre il 19% degli interessi passivi, da 3.615 euro a 4.000 euro. ora il recupero fiscale da parte dei proprietari aumenta fino a circa 73 euro passando da 686 a 760 euro. il bonus irpef spetta al contribuente acquirente ed intestatario del contratto di mutuo anche se l'immobile è adibito ad abitazione principale di un suo familiare. in caso di contitolarità del contratto - nel caso di conuigi non a carico l'uno dell'altro - il tetto massimo rimborsabile sarà di 2.000 euro ciascuno

RISCHIO RECESSIONE IN SPAGNA


un esperto fmi prevede una discesa del prezzo delle case in spagna pari al 20%
(el mundo, giovedì 3 apr 08)
il fondo monetario internazionale(fmi) ha indicato, per bocca dei suoi economisti, che il valore delle case dovrebbe scendere di un 15-20% in spagna.
secondo un rapporto realizzato da roberto cardarelli, gli investimenti residenziali soffriranno una contrazione importante giacchè l'attuale livello dei prezzi è "insostenibile". il rapporto, "la rivoluzione del ciclo degli immobili e le implicazioni della politica monetaria" presentato dalla fmi rileva che i prezzi delle case in spagna saranno esposti a una correzione intorno al 15%.
attualmente - stando allo studio - i prezzi sono sopravvalutati tra il 15 e il 20%, pertanto dovranno scendere tra il 15 e il 20% in termini di valore reale, vale a dire, a prescindere dall'inflazione.

Milano Rilevazioni 2008 sul mercato immobiliare


milano, immobili in calo dell'1,8%

(L'idelista)


nel primo trimestre del 2008 i prezzi delle case a milano hanno registrato un calo dell'1,8% rispetto agli ultimi tre mesi dell'anno scorso. ora, secondo l'ultimo rilevamento condotto dalla divisione studi di idealista.it, per acquistare casa nel capoluogo lombardo occorrono in media 3.538 euro, mentre a dicembre ne occorrevano 3.604. il mercato degli immobili sotto la madonnina ha innestato la retromarcia. l’inversione di tendenza dei prezzi interessa otto zone del capoluogo su nove: san siro-de angeli-baggio (-5,5%), porta vittoria-forlanini-corvetto (-3,9%), porta genova-lorenteggio-barona (3,8%), garibaldi-comasina-bicocca (-3,6%), vigentino-ripamonti (-2,7%), porta venezia-città studi-lambrate (2,6%), duomo-castello (-1,1%), repubblica-monza-greco (-0,6%). in controtendenza fiera-sempione-certosa l'unica zona che ha fatto registrare un deciso incrementodei prezzi rispetto all’ultimo trimestre 2007 con un +3,2%.


Ma si pensa che l'expo rivitalizzerà l'immobiliare milanese


(mf, giovedì 03 apr 08)


milano si è appena giudicata l'expo 2015 e già camera di commercio di milano e fimaa stimano un incremento del valore complessivo degli immobili nella metropoli lombarda pari al 7% (per 11 miliardi di euro). gli aumenti più consistenti nel centro (+10,1%) che passerà dagli attuali 8.161 a 8.985 euro/m2 seguito dalla zona ovest (+6,8%), la zona est (+6,4%), la nord (+6%) e la sud (+5,3%), ma aumenti interesseranno anche la provincia, in particolare la zona della nuova fiera (+8,3%).
Alla base di tali previsioni, la riqualificazione di molte aree mentre, secondo carlo sangalli, presidente della camera di commercio, l'expo sbloccherà una serie di opere come la predemontana, la bre.be.mi (autostrada che collegherà brescia bergamo e milano), la tangenziale est e il raddoppio della rete metropolitana" con benefici generalizzati per tutti, imprese e cittadini

EXPO DOPO I PRIMI ENTUSIASMI CAUTI GLI ESPERTI

(il sole 24 ore, sabato 12 apr 08)

dopo gli iniziali entusiasmi c'è cautela tra gli esperti del mercato immobiliare circa l'effetto expo sulle quotazioni degli immobili a milano. per ghisolfi, ufficio studi ubh non tutta milano registrerà aumenti dei prezzi, ma soltanto quei quartieri che verranno raggiunti dai nuovi collegamenti o interessate da grandi progetti di riqualificazione. giorgio de rita, amministratore delegato di nomisma e fabiana megliola di tecnocasa sembrano concordi nel sostenere che è lecito attendersi un incremento dei valori ma "non da qui ad un anno". più ottimista guido lodigiani, ufficio studi gabetti, per il quale l'evento del 2015 dovrebbe attrarre investitori istituzionali e dare nuova linfa al mercato, fa da contraltare l'opinione di mario breglia di scenari immobiliari, per il quale a milano "i prezzi sono già fin troppo alti" e il problema semmai è di migliorare la qualità dell'offerta abitativa

EXPO INIEZIONE DI FIDUCIA ALL'IMMOBILE

l'expo rivitalizzerà l'immobiliare milanese

(mf, giovedì 03 apr 08)

milano si è appena giudicata l'expo 2015 e già camera di commercio di milano e fimaa stimano un incremento del valore complessivo degli immobili nella metropoli lombarda pari al 7% (per 11 miliardi di euro). gli aumenti più consistenti nel centro (+10,1%) che passerà dagli attuali 8.161 a 8.985 euro/m2 seguito dalla zona ovest (+6,8%), la zona est (+6,4%), la nord (+6%) e la sud (+5,3%), ma aumenti interesseranno anche la provincia, in particolare la zona della nuova fiera (+8,3%).

Alla base di tali previsioni, la riqualificazione di molte aree mentre, secondo carlo sangalli, presidente della camera di commercio, l'expo sbloccherà una serie di opere come la predemontana, la bre.be.mi (autostrada che collegherà brescia bergamo e milano), la tangenziale est e il raddoppio della rete metropolitana" con benefici generalizzati per tutti, imprese e cittadini.

Milano si aggiudica l'Expo 2015

Milano ce l'ha fatta: l'Expo 2015 si terrà nel capoluogo lombardo che si è aggiudicato la gara contro la turca Smirne con una maggioranza di 86 voti su 151.Nella città ambrosiana è festa. Uno striscione con il logo dell'Expo 2015 e la scritta "Milano città ospitante. Grazie a tutti!" è stato esposto sulla facciata di Palazzo Marino subito dopo l'assegnazione dell'Esposizione.


Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha accolto con viva soddisfazione la notizia della designazione della Città di Milano quale sede dell'Esposizione universale del 2015, decisa oggi dall'Assemblea Generale del Bureau International des Expositions (BIE). Lo rende noto un comunicato del Quirinale.«Il brillante risultato odierno - si legge nella nota - premia lo sforzo comune e la vincente strategia di cooperazione fra tutte le Istituzioni interessate, confermando come l'eccellenza del sistema Italia sia pienamente riconosciuta ed apprezzata a livello internazionale. Al Governo, alla Regione Lombardia, alla Provincia, al Comune di Milano, a tutte le forze politiche e sociali che si sono adoperate con tenacia ed encomiabile dedizione per il conseguimento di questo importante traguardo va il vivo apprezzamento e ringraziamento del capo dello Stato che ha costantemente seguito e sostenuto l'impegno comune. L'Esposizione - prosegue il comunicato - universale di Milano del 2015 è per l'Italia intera motivo di orgoglio. Tale prestigioso appuntamento impegnerà ancor di più il nostro Paese nella ricerca di soluzioni innovative e condivise per migliorare la qualità della vita dei cittadini e fare fronte alle grandi sfide che attendono il pianeta».


All'annuncio della vittoria nella gara per l'assegnazione dell'esposizione universale del 2015 il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha salutato il sindaco di Smirne e il presidente turco Abdullah Gul: «Se lo desidereranno - ha detto il sindaco - il loro progetto diventerà parte del nostro, che non è per Milano e per l'Italia ma per tutto il mondo. La Turchia deve giocare un ruolo importantissimo perché ha lavorato molto bene».


Oltre 20 miliardi di euro di investimenti, più di 29 milioni di visitatori, almeno 44 miliardi di euro di fatturato in più per le imprese di Milano. Questi alcuni dei benefici che il capoluogo lombardo otterà secondo le stime degli organizzatori.

Secondo una ricerca effettuata dalla Camera di commercio della città, condotta su un campione di 1.178 imprese, in caso di vittoria si prevede un incremento del fatturato intorno ai 44 miliardi di euro, cioè un incremento medio del giro d'affari di circa il 10 per cento. La manifestazione si terrà nell'area della fiera di Rho-Pero con un'area espositiva di 1,7 milioni di metri quadrati. I posti di lavoro che potrebbero nascere grazie all'Expo sono circa 70mila. L'evento dovrebbe portare a Milano circa 29 milioni di visitatori e dunque le aspettative maggiori vengono dal settore alberghi e ristoranti, un incremento previsto attorno al 25 per cento. A beneficiare dell'Expo sarà soprattutto il settore immobiliare e quello delle costruzioni. In valore assoluto, però, è per il commercio che si attende il gettito maggiore, con un aumento del fatturato di 14,5 miliardi, quasi 12 miliardi il manifatturiero, oltre 8 miliardi i servizi alle imprese, quasi 4 miliardi le costruzioni, 3,5 miliardi l'immobiliare.


E secondo uno studio promosso dalla Bocconi, Trovato & Partners, condotto su 80 esperti di comunicazione, immagine e marketing, l'assegnazione dell'Expo 2015 a Milano porterà un guadagno per le casse italiane stimabile nell'ordine di decine, se non centinaia, di miliardi di euro. Simbolo della candidatura di Milano per l'Expo del 2015 è l'Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci.Mi chiedo solo se una "Fiera" della durata di 6 mesi possa veramente dare questo enorme impulso che ci si aspetta.


E secondo voi quali sono i settori che ne beneficieranno di più? perchè?


L'onda positiva partira da adesso crescendo in questi 7 anni e riuscirà a portare benefici anche oltre il 2015?


dai in questo post vi voglio attivi e partecipativi

CASA DOLCE CASA


Oggi vorrei scrivere dopo una lunga assenza dal blog di ciò di cui mi occupo e ciò che mi piace, ovvero il mondo finanziario legato al mercato dei mutui ipotecari e il mondo immobiliare in genere.

Ho notato che da gran parte delle tv e dei media di informazione una campagna quasi terroristica sul rialzo dei tassi di interesse. Fatto che di per sè è una cosa che rientra nella normalità di un qualsiasi mercato ciò che scende deve prima o poi risalire e viceversa. Solo un cieco ottimista avrebbe potuto sperare ulteriori ribassi.

Dal 2001 i tassi di riferimento Euribor ed Eurirs sono scesi senza tregua fino al 2006 per intenderci chi ha contratto un mutuo a tasso variabile nel 2001 ha visto diminuire la sua rata fino ai minimi storici, tendenza che è cambiata dal 2006 fino a raggiungere più o meno quei livelli del 2001.

Ma perchè tanto panico? In fondo il rialzo che è avvenuto adesso è di 1,5% nulla di catastrofico!Bè secondo me i fatto ri sono essenzialmente 2.

Il continuo impennarsi dei prezzi degli immobili che ad oggi si è quantomeno mitigato stabilizzando i prezzi che è cmq un ribasso considerando l'inflazione.

E l'effetto EURO che anche in questo campo si è fatto sentire su entrambi i binari ovvero: prezzi degli immobili praticamente raddoppiati e perdita di potere di acquisto dei consumatori x i quali qull' 1,5% di rialzo sui mutui pesa come un 3% in EURO.

Ma come dicevo è un vero problema per chi si era indebitato oltre le proprie possibilità quando l'euribor registrava i minimi storici.

Ad oggi si registra una lieve flessione dei tassi e cmq un ribasso dei prezzi del mercato immobiliare sembra a questo punto necessario e fisiologico anche vista la diminuzione della domanda.

Euribor ai massimi dal 2001. E Banca Intesa alza i tassi fissi


La Banca centrale europea, nella sua riunione di giovedì, con ogni probabilità confermerà il costo del denaro al 4%. Dopo la crisi dei mutui subprime e le turbolenze dei mercati, Francoforte ha deciso, infatti, di fare marcia indietro sull'intenzione precedentemente dichiarata di alzare i tassi al 4,25 per cento. Eppure, a conferma delle tensioni sui mercati, il fixing dell'Euribor (il tasso medio a cui avvengono le transazioni finanziarie in euro tra le grandi banche europee) ha toccato il 4,80%, il livello massimo dal 7 maggio del 2001.



E già ci si aspettano conseguenze sui mutui a tasso variabile indicizzati a questo parametro.Il mercato, in effetti, reagisce più seguendo l'andamento dell'Euribor che le rassicurazioni della Bce. Così la crisi dei mutui inizia a far sentire ripercussioni pesanti anche nel nostro paese: Banca Intesa, infatti, ha annunciato il ritocco al rialzo (+0,35-0,40%) dei tassi fissi per i mutui alla clientela stipulati a partire da ottobre, come conseguenza delle «forti tensioni sulla liquidità circolante sui mercati». I ritocchi al rialzo, secondo i dati riportati in una circolare della banca, arrivano a un massimo dell'1% per i prestiti "Prestintesa maxi tasso fisso".



Nonostante l'orientamento delle banche, durante una tavola rotonda promossa dal Crif (società che gestisce il principale sistema di informazioni creditizie operante in Italia) dedicata proprio al tema della crisi dei mutui, è stato sottolineato come in Italia il mercato dei mutui sia strutturalmente solido e i tassi di insolvenza mostrino una sostanziale stabilità negli ultimi sei anni.

PREZZI DEGLI IMMOBILI IN GERMANIA

in germania i prezzi degli immobili sono crollati. E che più del 60% dei Tedeschi preferisce l'affitto ad un mutuo.
questo schemino può dare un idea... si vedono relativamente alle (città - prezzo acquisto x un 75 mq circa - affitto mensile.)

http://www.focus.de/immobilien/kaufen/immobilienmarkt/staedtevergleich-wohnungen_aid_22655.html

Notate Berlino, non so nelle altre zone d'italia ma qui a Milano con €130.000 se riesci a prendere un monolocale in città sei fortunato.
questo invece è relativo a villette tra i 100 e 120 mq nuove :

http://www.focus.de/immobilien/kaufen/immobilienmarkt/staedtevergleich-reihenhaeuser_aid_22708.html

IMMOBILI USA QUOTAZIONI IN PICCHIATA!

usa, quotazioni in picchiata. sconti dal 30 al 50%la stampa,
(lunedì 14 apr 08)

quotazioni in calo e svalutazione del dollaro creano condizioni particolarmente favorevoli per gli investitori europei attratti dallo shopping immobiliare d'oltre oceano. per chi coltiva il "sogno americano" è il momento di acquistare: sarebbero 5.000 gli immobili acquistati dagli italiani nel 2007 ed ora le banche statunitensi sono disposte a concedere mutui fino al 100% del valore dell'investimento anche perchè i capitali stranieri sono considerati di fondamentale importanza per la ripresa del mercato. opportunità importanti si prospettano anche per la seconda parte dell'anno in corso dove si prevede un'ulteriore rallentamento del mercato con famiglie perderanno la casa ed altre che rinegozieranno il loro mutuo, mentre molte saranno costrette a vendere a prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato. molti investitori che hanno comprato immobili a fini speculativi lucreranno nel rivendere gli immobili nonostante il calo delle quotazioni, producendo un ulteriore calo dei prezzi degli stessi
un'analisi di Blondet sull'economia americana e sulla crisi delle famiglie americane, che non riescono più a sostenere i debiti contratti. Gli Usa, per sopravvivere, hanno alimentato, le due guerre mondiali, hanno conquistato prima l'Europa, ora tutto il resto del mondo.
Ma ora non dobbiamo permettere che ci trascinino nel loro crollo finanziario. Nel 1929 l'Italia riuscì a reggere l'urto del crollo delle borse Usa, ma gli Stati Uniti si rifecero occupando e spremendo l'Europa. Ora dobbiamo render loro il conto: lasciamoli affondare e riprendiamoci la nostra sovranità. È giunta l'ora di affondare Wall Street e gli Usa insieme. Ellezeta. Milano - Le azioni di una grande ditta specializzata in mutui, la American Home Mortgage, hanno perso l’87 %. L’ancora più grande Countrywide Financial ammette che i suoi «debitori di alta solvibilità» (i migliori), che avevano acceso una seconda ipoteca sulla loro casa (così gli americani, negli ultimi anni, hanno trovato i soldi per consumare) stanno facendo «default». Di conseguenza, la IKB Deutsche Industriebank, che fornisce fidi alle medie industrie tedesche, ha annunciato che i suoi investimenti americani sono gravemente degradati. Così la patologia speculativa USA sta infettando il mondo. A lungo gli storici studieranno come mai una tale follia speculativa - i prestiti a debitori noti per loro precedenti insolvenze - abbia potuto essere lasciata arrivare al punto di irresponsabilità da provocare un nuovo ‘29. Si può spiegare con il rincaro ventennale degli immobili. Le case aumentavano tanto e così sicuramente, che il rischio di fare il mutuo ad un insolvente appariva più che compensato dalla possibilità di rivendere l’immobile, in ogni momento, facendo profitto. La facilità con cui si concedevano i prestiti aumentava la domanda e dunque i prezzi immobiliari, creando un circolo creduto virtuoso… Ma da dove venivano i soldi che le banche prestavano così alla leggera? Dal credito frazionale, la truffa primaria delle banche, in primo luogo. Le banche moltiplicano così per dieci e per venti l’ammontare del debito contratto dagli Stati che prendono prestiti a rotta di collo dalla propria Banca Centrale, indebitandosi (ciò che è oggi «stampare moneta»). Ma La situazione è stato aggravata dai bassissimi interessi - un minimo storico - pagati ai risparmiatori. Le banche prestatrici prendevano denaro a basso costo e lo davano ai contrattori di mutui ad alto interesse. Il «carry trade» ha agito come potente fattore moltiplicatore aggravante. Il Giappone, per uscire dalla decennale deflazione, «stampava moneta» ossia inondava la sua economia di prestiti all’1%. Gli speculatori globali (le grandi banche d’affari USA in primo luogo) si indebitavano dunque in yen all’1%, e davano a prestito quel denaro ai loro debitori col mutuo al 5 o più. Una pacchia. Perché non è durata? Perché tutti hanno esagerato: le banche prestando perdutamente e troppo facilmente (tanto, gli immobili di garanzia del debito rincaravano), e i debitori indebitandosi oltre il loro reddito e la realistica possibilità di far fronte ai ratei. Quando i tassi mondiali hanno cominciato a salire, la macchina del «boom economico» di carta s’è rotta. Perché gli interessi hanno cominciato a salire? L’eccessiva liquidità mondiale ha finito per investire sempre più in materie prime, che salivano astronomicamente perché la Cina, in boom rovente, le compra a qualunque prezzo. Nello stesso tempo, la finanza che «investe» in speculazione, non ha investito abbastanza nel settore minerario - nella più basilare economia reale - sicchè le materie prime sono scarse rispetto alla domanda. La «mano invisibile del mercato», che secondo il dogma liberista doveva far proprio questo, ha clamorosamente fallito. La mano invisibile ha prestato ad insolventi anziché pagare salari operai e produrre beni fisici reali. Alla fine, il rincaro delle materie prime è salito al punto che l’effetto «cinese» (merci a prezzi bassi per il consumo) è finito: la Cina oggi è aggravata da inflazione e le sue carabattole costano sempre di più. Ciò durerà per anni. Nel mercato unico globale, l’inflazione cinese ha inondato il mondo. Le economie occidentali hanno subìto l’inflazione, e di conseguenza il rialzo dei tassi d’interesse. In USA i tassi primari, pari all’1% nel 2005, sono oggi al 5,25%. In Europa dal 2% di novembre 2005 sono oggi al 4%. I debitori di scarso credito, che hanno contratto mutui americani all’1%, e già facevano fatica, figurarsi quanto riescono a pagare al 5-8%. Massicce sospensioni di pagamenti, dilaganti sequestri di immobili, rimessi sul mercato, e quindi, calo dei prezzi immobiliari in USA. Il circolo virtuoso apparente s’è rovesciato nel circolo vizioso reale. Rapidissimo. O meglio: da mesi i segnali d’allarme si moltiplicano. Ma i geniali finanzieri gestori di fondi, i creativi inventori di derivati, si sono sentiti infallibili e invincibili. Tutto il loro genio che ha fruttato loro miliardi poggiava sulla credenza che i tassi giapponesi sarebbero rimasti bassissimi e lo yen debolissimo. Appena lo yen ha cominciato a salire, i genii si sono trovati nella condizione degli insolventi americani col mutuo: il loro debito ha cominciato a crescere. I geniali terrorizzati, sono corsi ad alleggerirsi dei loro debiti contratti in Giappone, ciò che ha creato la prematura fine del «carry trade» e di fatto una riduzione rapida e planetaria della liquidità. Di qui anche l’uscita di molti dal mercato azionario e la stretta sui fidi e sui mutui, prima facili ed ora difficilissimi. Gli hedge funds hanno innescato il disastro. Perché sono essi stessi indebitatissimi (leveraged) onde «aumentare la propria esposizione al mercato» e di conseguenza «ai profitti». Ma quando la tendenza al boom e all’euforia si rovescia, allora anche l’effetto leva si rovescia: se prima ci si indebitava per moltiplicare i profitti, ora il debito moltiplica le perdite di vari multipli. Così gli hedge funds si trovano di colpo a secco, prosciugati fino all’ultimo dollaro. E' successo in USA. Ovviamente, è successo in Italia: Italease, coi suoi genii azzerati dalla Banca d’Italia con criminoso ritardo. L’effetto finale quale sarà? Uno shock che scuote tutto il sistema - un terremoto sistemico - consistente in questo: il rischio di ogni singolo titolo, cambiale, buono e obbligazione risulta di colpo sottovalutato, e deve essere ricalcolato. Ovviamente al ribasso. La carta che valeva AAA+ oggi vale BBB-. Il più alto livello di rischio percepito provoca ovviamente che chiedere denaro a prestito costerà di più. Il che aggraverà il rischio di fatto: aziende che possono ancora prosperare pagando sui fidi interessi del 16% (come in Italia) falliscono quando la banca chiede il 25% o peggio, il rientro immediato (come sta succedendo). La folle euforia dei grandi usurai globali e locali si tramuta in depressione; l’ardimento demente diventa paura da pecore e da conigli, e questa congela l’economia reale: economia finanziaria è economia maniaco-depressiva. C’è un rimedio possibile? Le Banche Centrali dovrebbero, di concerto, ridurre i tassi per contrastare con liquidità il gelo recessivo. Ma la cura è peggiore del male, dato che la liquidità oggi andrebbe non alle imprese reali e ai salari, ma ai giocatori speculativi della roulette globale, che sono la causa della rovina. In ogni caso, la Federal Reserve tenterà di fare proprio questo; ma è ostacolata dal rischio che i suoi creditori esteri si liberino di Buoni del Tesoro che rendono meno, e già si squagliano come gelati al sole a causa del calo del cambio del dollaro. La Banca Centrale Europea, che non capisce mai nulla (è governata da cloni robotici del robot Padoa Schioppa) manterrà alti i suoi interessi, sarà l’ultima ad abbassarli, e solo su ordine USA e naturalmente «meno» degli USA, il che manterrà lo svantaggio europeo dell’euro forte. Insomma i cretini monetari centrali aggraveranno il male, perchè non hanno una teoria adatta alla nuova situazione, e così volano col pilota automatico. Tanto, a loro gli stipendi non mancheranno. Per noi comuni mortali, la loro «scelta» significherà disoccupazione, riduzione dei consumi, e nemmeno deflazione, perché le materie prime rincarano. Peggio ancora che nel ‘29. Maurizio Blondet '"> !-->