venerdì 6 marzo 2009

Investimenti immobiliari all’estero, l’italiano si fa più prudente

(affari e finanza)

secondo lo studio condotto da scenari immobiliari, dopo anni di crescita costante sono calati gli investimenti degli italiani nel mattone estero (-20% a inizio anno rispetto allo stesso periodo del 2008). complice il crollo delle quotazioni immobiliari, attrae ancora il mercato statunitense, dove sono state concluse il 28% delle transazioni da inizio anno. il crollo della sterlina riposiziona il mercato britannico, dove gli acquisti sono aumentati del 2% a inizio 2009. una novità è rappresentata dall’immobiliare irlandese, che raccoglie il 5% delle transazioni affettuate. quanto alle tipologie abitative, gli italiani preferiscono acquistare nelle zone centrali delle grandi città (45%), in quelle di pregio (30%) oppure nelle aree semicentrali (25%). le soluzioni più ricercate hanno un’ampiezza di 45-60 m2 (45%). seguono le abitazioni dai 60 ai 120 m2 (38%), dai 120 ai 150 m2 (12%), mentre solo il 5% degli investitori opta per case più grandi di 150 m2. i compratori sono soprattutto imprenditori (38%) e professionisti (25%), ma non mancano dirigenti (18%) e commercianti (13%)

manie da ricchi: collezionare case in italia

(New York times.com)

c’è chi colleziona francobolli, chi preferisce soprammobili e chi adora le miniature. ma toni hilton, facoltosa e stravagante signora americana, preferisce collezionare case nel nostro paese, per la precisione, nella zona del monferrato. dal 1997 ad oggi, lei e il marito hanno già acquistato 4 proprietà vicino a san secondo, a circa 55 km da torino, che affittano solo per brevi periodi durante l’anno

Anche in italia i mutui agevolati per coppie gay

(La repubblica)

in germania e nel nord dell’europea i mutui agevolati per coppie e single omosessuali sono già una realtà, e ora arrivano anche in italia. l’iniziativa è stata lanciata dalla tedesca bhw bausparkasse ag, banca specializzata in prestiti casa, che ha appena siglato un accordo con l’arcigay per offrire ai suoi 160 mila iscritti prestiti a condizioni vantaggiose. la convenzione è però riservata ai soli tesserati

nuova caduta dei prezzi delle case in gran bretagna

(guardian.co.uk)

dopo l’inattesa crescita del 2% registrata a gennaio, i prezzi delle case in gran bretagna scendono di nuovo: -2,3% a febbraio, secondo i dati diffusi da halifax, il principale istituto di credito del paese, che ha anche registrato l’andamento annuale dei prezzi: -17,6% da febbraio 2008 a febbraio 2009.

sulla base di questi nuovi dati, l’istituto prevede che la crisi continuerà per tutto il 2009 e che l’anno si chiuderà con un’ulteriore perdita del 15% del valore delle quotazioni. la crescente disoccupazione, la difficoltà con cui le banche concedono prestiti e le continue pressioni sui redditi dei cittadini mettono in difficoltà soprattutto i “first-time buyer”, cioè coloro che devono acquistare casa per la prima volta

caro-affitti, a milano un’iniziativa per aiutare giovani e precari

Il Giornale

mini-alloggi a canoni agevolati per studenti, single e precari. per far fronte all’emergenza abitativa, l’assessore alla casa gianni verga ha proposto di riservare a questa nuova categoria 373 alloggi popolari con un'ampiezza compresa tra i 28 e i 40 m2, situati dal secondo piano in su di palazzi senza ascensore.

si tratta di abitazioni troppo piccole per le famiglie e inadeguate per gli anziani, ma ottime per aiutare i giovani con difficoltà economiche. palazzo marino prevede di devolvere i proventi del fondo immobiliare alla costruzione di nuove abitazioni

troppo conveniete per i consumatori. le banche cancellano i mutui a tasso fisso

Finanza e Mercati

Con l'euribor a livelli mai visti prima ed un irs a trent'anni (saggio di riferimento per i mutui a tasso fisso) prossimo alla soglia del 3%, i consumatori avrebbero in teoria solo l'imbarazzo della scelta su come comprare casa. peccato che chi vuole rinegoziare il mutuo oggi trovi più di un ostacolo sulla strada della "rottamazione" del vecchio prestito contratto.

alcune banche hanno bloccato il passaggio dal variabile al fisso, altre ancora hanno addirittura ritirato dal mercato i loro prodotti a tasso fisso. per giovanni ferrari, avvocato di legal point, rete di legali per la difesa dei consumatori, l'atteggiamento delle banche disattende il patto governo-abi con cui gli istituti di crediito si impegnavano a offrire alla clientela "un quadro trasparente e preciso delle regole nell'ambito delle quali è centrale il principio secondo il quale la rinegoziazione dei mutui costituisce per la clientela interessata unno strumento aggiuntivo". l'abi respinge le accuse sostenendo che "la legge non può obbligare una banca a offrire un determinato prodotto". ora toccherà al ministero dell'economia vigilare

giovedì 5 marzo 2009

Energia, il geoscambio cresce anche in Italia

(Sole24ore)

Soltanto in Svezia ce ne sono oltre novantamila. Per non parlare del Canada, e di cantoni svizzeri dove quasi una villetta su cinque si è dotata di un impianto a pompa di calore geotermica. In pratica si tratta di sistemi di climatizzazione concettualmente semplici, e provati da decenni: un circuito di fluido (anche semplice acqua) si affonda nel terreno, e la pompa di calore (un frigorifero bidirezionale) vi trasferisce il caldo estivo e lo preleva in inverno. Bastano pochi gradi di differenza tra la temperatura ambiente e quella che viene dai tubi del geoscambio e la pompa di calore è in grado di moltiplicarla per tre o persino per sette, per ogni unità elettrica necessaria al suo funzionamento.

Pannelli radianti nella casa, d'inverno arriva acqua a 30 gradi, d'estate anche a 15. Per un'edificio a involucro ben isolato i risparmi possono raggiungere il 40-50% sulle bollette tradizionali. Con circa 15mila euro di investimento, una pompa di calore e due pozzi con sonde di geoscambio (in pratica tubi di polietilene a U affondati per un centinaio di metri) una casa di 300 metri quadri può essere climatizzata da questa tecnologia in gran parte rinnovabile. E ben lo sanno non solo in Svizzera, ma anche a Bolzano e nel Trentino, battistrada italiano di questo mercato emergente. Chi ha un campo antistante libero (e una casa adatta da ristrutturare) può persino valersi della detrazione fiscale del 55 per cento.

«L'Italia però sconta un pesante ritardo nelle pompe di calore geotermiche – osserva Sergio Chiesa del Cnr, autore di un recente studio per il Cesi Ricerca – che rappresentano solo l'8% della geotermia italiana. Eppure, oggi, questo è oggi, su scala mondiale, uno dei settori più dinamici nelle rinnovabili». «L'attenzione finora si è concentrata sull'elettrico rinnovabile – spiega Gianni Silvestrini, presidente del Kyoto Club – ma sul termico dobbiamo andare a quattro o cinque volte quello che c'è ora. E le pompe di calore geotermiche potranno dare un contributo di prim'ordine».

Eppure qualcosa comincia a muoversi, e non solo sulla piccola scala residenziale. Battistrada, ormai da due anni, è Ikea, prima con l'impianto di geoscambio di Corsico (304 sonde) e oggi con quello di Parma (213 sonde), considerato il maggiore d'Europa. Davanti al centro commerciale parmense, quello che è oggi un cantiere pieno di tubi e piccoli pozzi cementati diverrà domani un parcheggio per i visitatori. Un serbatoio di energia termica, invisibile e sotterraneo. «Un accumulatore, d'estate sottraiamo il calore dagli ambienti e lo mettiamo nel terreno e per l'inverno facciamo l'inverso – spiega Luca Tirillò, della GroundHeat Systems, –: i tubi in polietilene portano semplice acqua. Le trivellazioni sono state fatte in sicurezza, con camicia cilindrica d'acciaio e cemento speciale. Il rischio, infatti, è quello di alterare l'equilibrio delle falde idriche sotterranee».

La costruzione di un campo di geoscambio, infatti, non è un'attività banale. «A Corsico ci trovammo di fronte a una prima falda idrica altamente inquinata – spiega Sergio Giuseppini, progettista degli impianti geotermici Ikea – se non avessimo trivellato in sicurezza avremmo corso il rischio di metterla in comunicazione con le falde più profonde e pulite. Un disastro, e l'amministrazione locale non ci avrebbe mai dato il permesso».

Ora però Corsico funziona. Come Parma è costato oltre 2 milioni di euro, ma ha un obiettivo di risparmio energetico del 56% (pari a circa 200mila euro/anno) e quindi un tempo di ritorno di una decina d'anni. «Finora, dai dati della stagione estiva – dice Giuseppini – Corsico sta confermando le attese, con punte leggermente superiori». E poi, per l'Ikea, sarà la volta dei centri commerciali di Torino e Rimini, «dove metteremo pompe di calore ad efficienza ancora più elevata, dato che la tecnologia si sta muovendo molto velocemente».

Il dato nuovo, però, è che simili impianti, di taglia medio grande, «cominciano a interessare direttamente i costruttori edili – osserva Tirillò – e per un motivo preciso. Un complesso residenziale a basse emissioni passa in categoria A, e può valere anche 500 euro in più per metro quadro. Un impianto di geoscambio centrale invece aggiunge, su ampie dimensioni, poche decine di euro in più di costi unitari».

È quanto si sta avviando in almeno due progetti: a Roma e nel Canavese. «Noi cominceremo ad aprile, su un lotto di 92 ettari a Roma Nord-Ovest, di cui 45 destinati a parco – spiega Barbara Mezzaroma, a.d. di Mezzaroma Energia, del gruppo Impreme – con un primo lotto di mille appartamenti, tutti serviti da un campo di geoscambio (circa 200 geosonde) e un sistema di pompe di calore per almeno un terzo della climatizzazione, e un 40% con caldaie a biomasse, più minieolico».

Altrettanto alla "Ninsola" a San Francesco al campo. «Cinque ville – spiega Giovanni Miccoli di G.V Edilizia – ad alto isolamento termico e pannelli radianti con un parco di geoscambio centrale a 22 sonde, acqua a 22 gradi d'estate e acqua calda sanitaria direttamente prodotta dalla pompa di calore». Barbara Mezzaroma è un'entusiasta dell'edilizia a emissioni zero – «Molti concorrenti ci dicevano che perdevamo tempo quando partimmo con il nostro primo progetto casa Kyoto» –, ma oggi fa anche una previsione economica precisa: «Ogni nostro appartamento a emissioni zero può significare anche 900 euro in meno all'anno, una rata di mutuo. E anche se, in classe A+, ci costano il 15% in più noi li venderemo allo stesso prezzo di oggi. In questo modo il cliente ci guadagnerà su base ventennale. Ci pare una buona proposta, per un mercato edilizio fermo come è quello di oggi».

lunedì 16 febbraio 2009

Nel real estate un'operazione su 5 è di origine araba

(Sole24ore)

Se fino a qualche mese fa parlare di diffusione della finanza islamica pareva eccessivo, oggi l'economia che ruota intorno alle leggi coraniche appare invece tra le poche ad aver assorbito la crisi internazionale. Dopo le crisi finanziarie di Stati Uniti, Europa e Russia, le vere potenze finanziarie sul mercato oggi paiono i Paesi del Golfo Persico. Ed ecco che la finanza islamica, e araba, torna d'attualità. Magari per vicende che col business pare abbiano poco a che fare, come il tentato acquisto di Kakà da parte del Manchester City dello lo sceicco del fondo Mubadala (il fondo che ha acquistato il Manchester). Secondo uno studio di Jones LangeLaSalle nel 2008 i Paesi del Golfo sono stati i maggiori investitori all'estero nel settore real estate con cinque miliardi di dollari nel primo semestre 2008 (2,6 miliardi solo in Uk e 1 negli Usa) e il bilancio dell'intero anno dovrebbe superare abbondantemente i 7,6 miliardi registrati nel 2007. Potrebbero arrivare al 25% del totale di tutte le grandi transazioni mondiali, visto che nella prima metà del 2008 il totale nel mondo è arrivato a quota 23 miliardi di dollari. Il Gcc (Gulf cooperation council) è una potenza che oggi attira l'interesse di qualsiasi venditore.

Gcc racchiude Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Bahrain, Kuwait e Oman. Paesi che stanno lavorando alla creazione di una moneta comune ma con profonde differenze al loro interno: alcuni ospitano basi militari occidentali, altri proibiscono di bere alcolici o la patente di guida alle donne. Insomma un mondo che, nonostante gli scambi sempre più frequenti con l'occidente, mantiene profonde peculiarità. Come la proibizione dei ricavi da interessi che invece è alla base della finanza occidentale. E la finanza islamica è particolarmente forte in quanto i suoi dettami la mettono al riparo dai meccanismi che hanno messo in ginocchio l'economia mondiale: ridotte cartolarizzazioni e finanziamenti solo per attività reali, come spiegano all'Assaif (consulenza per la finanza islamica). E visto che non è necessario aderire alla religione islamica (per esempio il 25% delle attività finanziarie della Malesia è rispettoso della Shari'a nonostante non sia un Paese arabo non stupisce che stia prendendo piede in tutto il mondo.

martedì 10 febbraio 2009

Isole in vendita

«Vorrei che da qualche parte esistesse un'isola riservata a chi è saggio e di buona volontà» sosteneva Albert Einstein. Che un atollo personale, in cui vivere con poche anime davvero affini, poteva solo sognarselo, visto che aveva uno stipendio da docente universitario e due ex mogli a cui pagare gli alimenti.
Anche perché, nel secolo scorso, possedere una piccola terra protetta dall'acqua era un privilegio riservato a star di Hollywood come Marlon Brando o a leggende del balletto classico come Rudolf Nureyev. O di antichissime famiglie, come i Borromeo, da secoli signori di tre splendide isole al centro del Lago Maggiore.

«Ma oggi ci sono atolli e piccole terre emerse alla portata, se non di tutti, di molti» sostiene Farhad Vladi, un tedesco di origine persiana che ha trasformato in business la sua passione per le isole, nata dopo la lettura adolescenziale di Robinson Crusoe. È presidente dell'agenzia immobiliare specializzata Vladi Private Islands, con sede ad Amburgo (tel. 004940338989, www.vladi-private-islands.de) e a Halifax, in Canada, paese che vanta al momento il maggior numero di isole private nel mondo.
«Ne vendo una trentina l'anno, non solo ai Tropici» continua Vladi.

«Quasi tutte sono nella fascia di prezzo compresa tra i 200 mila e i 2 milioni di dollari. Anche se ne esistono di meno care, intorno ai 100 mila euro. E, ovviamente, di costosissime». Non sempre le offerte più prestigiose sono in luoghi esotici. È in vendita a 22 milioni di dollari, per esempio, il castello Singer (costruito nel 1905 dal proprietario della fabbrica di macchine per cucire) di Dark Island, poco lontano da New York.
Una delle isole meno care in commercio è Punta Tigre, nel Mar dei Caraibi, poco a nord di Panama. Costa solo 50 mila dollari ma si trova nel Golfo di los Mosquitos: vale a dire Golfo delle Zanzare. Un nome che promette male.

«La flora e la fauna, insetti compresi» consiglia l'agente immobiliare tedesco «sono un fattore cruciale nella scelta del proprio eden privato. Una pianta cui si è allergici, per esempio, basta a trasformare il paradiso in un inferno. E in uno stesso arcipelago spesso ci sono isole senza serpenti e altre infestate di rettili velenosi». E come fare ad appurarlo? «Io consiglio sempre un periodo di affitto, prima dell'acquisto definitivo».
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Dall'alto: Partridge Island, vicino a Halifax in Canada e, il castello Singer su Dark island, nello stato di New York
Secondo Renée Redmond della Private Islands Online, agenzia con sede in Canada, che opera principalmente via internet, «rivendere un'isola che non piace è difficile, perché il mercato è comunque abbastanza ristretto. Per trovare un acquirente ci vogliono in media tre anni». Quali sono i fattori da valutare, prima di fare una scelta così impegnativa? «Innanzitutto i titoli di proprietà e i vincoli sulla costruzione» risponde Vladi «per non scoprire troppo tardi che l'isola non è edificabile».
I costi dell'edilizia, tra l'altro, sono molto più alti che sulla terraferma. «Rendere abitabile un'isola selvaggia» spiega Redmond «richiede spesso il doppio dei soldi spesi per acquistarla. È necessario procurarsi almeno una pompa per l'acqua potabile (o un dissalatore, se non ci sono sorgenti), un generatore elettrico e un collegamento telefonico. E costruire un approdo per la barca o una pista d'atterraggio».

Anche la stabilità politica e la sicurezza sono importanti. In caso di rivoluzione non è raro che le proprietà degli stranieri vengano requisite. «Ci sono anche paesi, come l'Indonesia» ricorda Vladi «dove solo gli abitanti del luogo possono acquistare terreni. C'è chi si serve di prestanome, ma io lo sconsiglio: il rischio di truffa è altissimo».
In certe zone, poi, c'è pericolo che sull'isola del tesoro sbarchino moderni pirati. «O semplicemente che vi caschi in testa una noce di cocco» aggiunge Vladi «per questo non vendo isole che distano più di 90 minuti dall'ospedale più vicino». Insomma, va bene sentirsi Robinson Crusoe, ma con buon senso.

Tanto lo spirito di adattamento ci vuole comunque. «I proprietari più soddisfatti» sottolinea Redmond «sono persone che amano la natura e la libertà, sanno fare a meno del superfluo e non vengono prese dal desiderio improvviso di fare shopping. In genere i buoni isolani sono perfetti e appassionati yachtman».
Ma eventuali aspiranti dittatori dello Stato libero di Bananas possono abbandonare il loro sogno. Nessuno può pensare che acquistare un'isola significhi diventarne il re. Non esistono oggi, infatti, terre emerse che non appartengano a qualche stato sovrano e non siano, quindi, soggette alle loro leggi.

tendenze nel mercato del lusso: la casa delle belle arti

Milano e Finanza

l’ultima tendenza nel segmento delle abitazioni di pregio-lusso riguarda gli immobili tutelati dalle belle arti. secondo l’ultimo studio condotto da gabetti, il 47,5% degli acquirenti del settore ricerca soprattutto edifici dotati di elementi artistici (la facciata storica, gli interni d’epoca, gli affreschi, i mosaici e i pavimenti originali), situati nel centro storico delle città d’arte come roma, firenze, venezia, milano. si tratta di una tipologia abitativa votata all’esclusività, richiesta soprattutto da professionisti, imprenditori italiani e stranieri. secondo l’ufficio studi gabetti anche il mercato del lusso, pur avendo risentito meno della crisi rispetto ad altri settori, ha fatto registrare per il secondo semestre del 2008 una diminuzione sia del numero delle transazioni sia dei prezzi. nel capoluogo lombardo si registra la contrazione più sensibile (-12%); tengono solo le vie del quadrilatero della moda, dove per un immobile di lusso si può arrivare a spendere fino a 25mila euro al m2, 23mila se da ristrutturare.

appena più contenuti i prezzi in altre zone molto ricercate come magenta (fino a 11mila euro al m2 per un appartamento di super-lusso, che possono scendere a 8mila se da ristrutturare), brera (9.500 euro/m2 ristrutturato; 8mila da ristrutturare) e porta venezia (dove non si scende mai al di sotto di 7.500 euro /m2). quanto ai canoni d’affitto annuali, si passa da un massimo di 360 euro/m2 richiesti nel quadrilatero della moda, a un minimo di 200 euro/m2 in zona magenta. la contrazione delle quotazioni è stata invece più contenuta nella capitale (-6%), dove per un’abitazione di lusso nelle zone esclusive di piazza di spagna e piazza navona si può arrivare a spendere 25mila euro/m2, 23mila o 20mila se da ristrutturare. i canoni d’affitto annuali più elevati si registrano invece in via tre orologi (360 euro/m2) mentre in piazza navona e piazza di spagna difficilmente superano i 300 euro/m2

mutui sotto il 4%, ma le banche non si adeguano

il decreto legge anti-crisi fissa al 4% il tetto massimo da applicare ai mutui a tasso variabile. tuttavia molti utenti si ritrovano ancora a dover pagare rate a un tasso superiore, anche se al livello attuale dei saggi questa soglia non dovrebbe essere mai oltrepassata. come è possibile? mancano decreti attuativi, inoltre la circolare diffusa dal ministero del tesoro, che concede alle banche tempo fino a fine febbraio per adeguarsi alla disposizione di legge, "autorizza" gli istituti di credito a prendere tempo.

nel frattempo se contrazione delle rate c'è stata, questa è dovuta alla caduta vertiginosa dell’euribor e non all’intervento degli istituti di credito tanto che mauro novelli, segretario generale dell'adusbef mette in guardia i consumatori invitandoli a prestare attenzione allo spread, il ricarico che ogni banca decide di aggiungere al tasso di base quale proprio ricavo. se questo è troppo alto vale la pena di rinegoziarlo. per novelli "è meglio che passare a un altro mutuo"

ma i prezzi non calano a milano.

Sole 24 0re

nel 2008 le vendite di immobili a milano sono calate del 13%, ma per la borsa immobiliare della camera di commercio di milano i prezzi non sono calati, anzi, hanno fatto addirittura registrare un lieve incremento (+0,4%) nel segmento del "nuovo".

un quadro per niente in linea con la preoccupazione creata dalla crisi economica e con l'allungamento dei tempi di vendita delle case che oramai è di circa 7-9 mesi. il bilancio degli ultimi sei mesi parla di numerose zone in cui si sono registrati incrementi di prezzo: conca del navilglio e porta genova (+5%; 5.300 euro/m2), via della spiga e montenapoleone (+2,1%; 11.900 euro/m2), fiera sempione (+1,1%; 4.700 euro/m2), via washington (+1,1%; 4.650 euro/m2) e in maniera meno sensibile i quartieri come brera, istra maciachini e san babila.

prezzi pressochè invariati in piazza missori, sant'ambrogio, repubblica-porta nuova, buenos aires, piazzale lagosta, paolo sarpi e viale abruzzi. prezzi giù soltanto nelle aree periferiche della città con il calo più sensibile registrato a lambrate (-3,2%; 3.050 euro/m2)

La crisi rilancia il mercato degli affitti.

(Sole24ore)

tempi troppo lunghi d'attesa per la vendita degli immobili e poca voglia da parte dei proprietari di abbassare le pretese stanno spingendo sempre più persone ad affittare casa anche in virtù di una redditività stabilmente al 4,9%. la disponibilità di immobili in affitto cresce per la prima volta dopo anni, una situazione inedita per un mercato tradizionalmente asfittico (per le troppe tasse e difficoltà a trovare inquilini di fiducia).

la domanda cresce a fronte di canoni di locazione sostanzialmente stabili. opta per l'affitto chi non è soddifatto delle proposte di acquisto, nuclei familiari e giovani coppie a basso reddito, anziani in condizioni economiche o sociali svantaggiate, immigrati, studenti e i numerosi fuori sede impiegati in pubblici servizi non in grado di far fronte alla spesa per la casa

Rate giù, perchè il mercato non riparte??

(Corriere della sera)

anche se il costo del danaro, ai minimi da quattro anni a questa parte, e la tendenza del mercato a calmierare i prezzi autorizzerebbero all'euforia, i suggerimenti degli esperti sono improntati alla cautela.

se è vero infatti che il finanziamento di un mutuo a tasso fisso è sceso di mezzo punto rispetto alla media del 2008 (al 5,5%) e i variabili sono tornati al di sotto della soglia del 4%, bisogna fare comunque i conti con la ciclicità di un'economia sempre più fluttuante. un mutuo variabile, ai tassi attuali è sottoscrivibile solo se si è in grado di sostenere aumenti almeno del 30% della spesa mensile.

comunque il vero problema sembra oggi la disponibilità del credito più del costo dello stesso. le banche erogano finanziamenti con il contagocce a privati e imprenditori scottati o direttamente colpiti dalla crisi. questi due fattori determinano insieme la stasi del mercato immobiliare

il mattone barcolla ma non crolla!

(Corriere della Sera)

il mattone italiano barcolla ma non crolla.

questo in sintesi il pensiero di guido lodigiani di gabetti, a corollario dei dati relativi all'ultimo semestre 2008 rilevati dall'ufficio studi gabetti. il perchè è dovuto all'offerta non elevatissima di case e non ci sarebbe, sempre secondo lodigiani, il pericolo di vedere il mercato inondato di immobili di mutuatari non più in grado di pagare il loro debito.

il calo dei prezzi comunque c'è (-4% a roma, -5% a milano) e potrebbe proseguire nel 2009, soprattutto nelle aree periferiche delle grandi città, per via del calo delle erogazioni di finanziamenti scese sensibilmente nel terzo trimestre dell'anno scorso, un trend destinato a proseguire nell'anno in corso nonostante i tagli della banca centrale europea (bce), sui tassi d'interesse.

sul mercato a regnare è l'incertezza dovuta al particolare momento economico che porta i potenziali acquirenti a chiedersi: perchè comprare oggi una casa che domani potrei pagare meno? e le banche: perchè dare oggi un mutuo con una garanzia ipotecaria che domani potrebbe valere meno? in questa situazione i prezzi nel 2009 continueranno a scendere, ma senza i crolli a due cifre registrati in altri paesi europei. le peggiori performance nelle periferie delle grandi città (-5% a milano), ma le zone centrali terranno o perderanno poco (fino a un massimo del -3%)

cina, un rimborso sulle tasse per rilanciare il mercato immobiliare

chongqing è una città della cina sud occidentale che sta scatenando in questi giorni un’interessante dibattito immobiliare. per far fronte alla crisi, il governo locale ha proposto un piano che prevede il rimborso del 40% delle tasse sul reddito dei nuovi detentori di un mutuo, fino al 2012. i sostenitori del programma sottolineano come l’iniziativa potrebbe dare linfa nuova al mercato immobiliare, importante indicatore del potere d’acquisto dei consumatori. non è altrettanto entusiasta il governo centrale: il rimborso delle tasse priverebbe le casse statali di una grossa fetta dei fondi previsti per risanare l’economia cinese globale. il timore principale è che altre grosse città possano seguire l’esempio di chongqing, che se ha pensato di agire in questo modo è anche perché ha sofferto la crisi immobiliare in modo più sensibile. se infatti, nel 2008, i prezzi delle abitazioni sono calati mediamente nel paese dello 0,4%, a chongqing il crollo è stato del 4,9% su base annuale

gran bretagna, la banca centrale taglia ancora i tassi

(Times co UK)

i dati ufficiali pubblicati lo scorso mese parlano chiaro: non solo la gran bretagna è in recessione, ma nell’ultimo quadrimestre del 2008 il prodotto interno lordo è precipitato di 1,5 punti percentuali. se poi a questo si aggiungono le infelici previsioni del fondo monetario internazionale, che parlano di un’ulteriore caduta dell’economia inglese del 2,8% nel 2009, si comprendono i motivi che hanno portato la banca d’inghilterra alla decisione di tagliare i tassi d'interesse di un ulteriore 0,5%, portandoli a quota 1%. non appena gli istituti di credito si adegueranno, 3,6 milioni di cittadini britannici che hanno contratto un mutuo a tasso variabile ancorato al tasso applicato dalla banca d’inghilterra, potranno godere nei prossimi mesi di un sensibile risparmio. per fare un esempio, chi ha contratto un prestito di 100mila sterline, beneficerà di un risparmio di 40 sterline mensili. e gli esperti avvertono: la banca d’inghilterra potrebbe continuare la corsa al ribasso

Bioedilizia: è partita la rivoluzione verde

(affari e finanza)

ormai non si tratta più di un “capriccio” per singole unità abitative: la “rivoluzione verde” si estende ai condomini, i grattacieli, interi territori. una nuova consapevolezza nutrita dalla crescente attenzione per l'ambiente. non è solo un discorso di etica, ma anche di risparmio energetico, fino al 20%, sul lungo periodo. e i progetti si sprecano: a chicago è grande l’attesa per la clean tower, una torre che sfrutterà l’energia del vento per garantire l’autosufficienza energetica. a dubai sorgerà invece la dynamic tower, grattacielo formato da 68 piani, ciascuno dei quali in grado di ruotare indipendentemente dagli altri. in questo caso, l’energia necessaria alle attività dell’edificio deriverà, oltre che dalle turbine eoliche e dai pannelli solari, anche dal movimento autonomo dei piani. anche nel nostro paese non mancano iniziative degne di nota: a milano, la riqualificazione del quartiere porta nuova prevede la creazione di una sorta di “bosco verticale”, con le piante che correranno lungo le pareti dell’edificio, ulteriormente arricchito da un nuovo parco circostante di 90mila m2

200mila posti in meno nel settore edile per il 2009

(Finanza & Mercati)

nel 2009 si costruirà di meno. la crisi ridurra del 3% gli investimenti privati e del 4,7% quelli pubblici. per la ripresa bisognerà attendere il 2011 secondo le previsioni di assoimpredil-ance espresse a margine del "made expo", la fiera dell'architettura di milano. il quadro non è roseo soprattutto se rapportato alla realtà europea. in italia la contrazione sarà infatti del 5% rispetto ai cali dell'1,5% della francia e del 2% del regno unito. peggio farà soltanto la spagna, con una flessione del 15%. per rilanciare il comparto i costruttori auspicano uno snellimento delle prassi amministrative e maggiori investimenti nelle infrastrutture. secondo il presidente di assimpredil-ance claudio de albertis quello delle costruzioni è un settore che vedrà una perdita di posti di lavoro stimata in 200.000 unità alla fine del 2009

ulteriore caduta dei prezzi per le case di lusso londinesi

(Times co UK)

a gennaio, i prezzi delle case più esclusive di londra hanno sofferto la seconda peggior caduta di tutti i tempi, come risultato della crisi finanziaria globale. il prezzo medio di una casa valutata più di un milione di sterline ha perso 3,7 punti percentuali rispetto al mese precedente, secondo knight frank. negli ultimi 12 mesi i prezzi sono crollati del 21%, la caduta maggiore della storia, secondo la consulente

la casa? investimento sicuro!

(Corriere della Sera)

la casa è un investimento che si rivaluta nel tempo. lo rivela uno studio condotto da corriere economia sui dati dell'ufficio studi ubh relativi ai valori immobiliari dal 1984 ad oggi. in 25 anni i valori immobiliari si sono triplicati passando attraverso fasi di crescita (1992, quando i valori degli immobili salirono più del 15% in un anno) e di decrescita (-16,2% nel 1993). tuttavia per un investimento profittevole nel mattone bisogna comprare al momento giusto. chi ha comprato nel 1996, ad esempio, ha messo a segno una rivalutazione del 56,5% sull'inflazione (4 punti e mezzo l'anno), al contrario, chi ha comprato ai massimi del 1992 deve registrare una perdita del 6,1. ma si tratta dell'unico dato negativo emerso da un'analisi in cui a prevalere è il segno più e gli immobili si rivalutano con un passo più veloce del tasso d'inflazione