venerdì 13 giugno 2008

Berlino: giusto alzare i tassi

(Sole24ore)

Beda RomanoFRANCOFORTE.

Dal nostro corrispondenteForse, non poteva essere altrimenti: la decisione della Banca centrale europea di alzare il costo del denaro, probabilmente in luglio, ha provocato nuove tensioni tra i governi della zona euro. Il braccio di ferro politico-monetario non è nuovo nell'Unione, ma questa volta è scoppiato in momento delicatissimo, di crescenti divergenze tra le economie nazionali.Nel fine settimana, il primo ministro spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero ha criticato la Bce e il suo presidente Jean-Claude Trichet: «Raccomanderei al signor Trichet un po' più di prudenza. Tutti noi rispettiamo l'indipendenza della Bce, ma ci aspettiamo che l'istituto monetario si comporti in modo responsabile».

L'attacco è stato particolarmente chiaro, per certi versi quasi offensivo, visto il riferimento alla responsabilità. Più diplomatico era stato venerdì il ministro delle Finanze portoghese Fernando Teiera dos Santos, che si era limitato a preannunciare «momenti più difficili» per le famiglie in Portogallo, complice un aumento dei tassi d'interesse sui mutui.Anche sul fronte italiano sono emerse critiche all'annuncio della Bce di voler probabilmente aumentare i tassi d'interesse in occasione della sua prossima riunione.

Da Verona, il presidente degli industriali veneti Andrea Riello ha notato un peggioramento della congiuntura e ha avvertito: «Sembra che a livello europeo la Bce voglia male all'economia del continente». Ieri Trichet non ha voluto rispondere alle domande sulle critiche provenienti dalla Spagna. Parlando da Parigi, ha ricordato soltanto come la Bce «tenga molto» alla sua indipendenza e ribadito quanto affermato giovedì scorso: un rialzo del costo del denaro, dal 4,0% al 4,25%, nelle prossime settimane «non è certo, è possibile».

A prestare man forte all'istituto monetario di Francoforte è stato il Governo tedesco, che ha respinto qualsiasi tentativo di influenzare la Bce. Ha detto il portavoce Thomas Steg: «Non abbiamo nessuna critica da formulare contro la Bce o contro il signor Trichet. Se il Signor Zapatero vede le cose diversamente, ebbene deve spiegare la sua posizione».Il botta-e-risposta è stato netto e ha messo in scena i principali protagonisti dell'attuale momento economico. La Spagna sta soffrendo un forte rallentamento della congiuntura: il Paese è alle prese con lo scoppio della bolla immobiliare e con un aumento della disoccupazione.

La Germania invece continua a crescere, addirittura meglio delle attese. Dietro al braccio di ferro tra i Governi si nascondono evidenti divergenze economiche, accentuate dalla crisi creditizia scoppiata ormai un anno fa. Mentre per i tedeschi l'aumento del costo del denaro è considerato inevitabile tenuto conto dell'elevato prezzo del petrolio, per gli spagnoli la stretta è percepita come un ulteriore peso sull'economia.Secondo molti commentatori la scelta della Bce, che giovedì scorso ha aperto la porta a un aumento del costo del denaro in luglio, comporta rischi, vista l'incerta situazione economica e le perduranti tensioni sui mercati. Ieri il vice presidente Lucas Papademos è stato chiamato a difendere una decisione controversa (si veda l'articolo in pagina).

Per ora, gli altri Paesi dell'Unione sembrano optare per il silenzio: in parte probabilmente perché le pressioni inflazionistiche sono diventate talmente impopolari che una stretta monetaria è considerata il male minore in questo momento. Peraltro, in molti Stati membri lo shock petrolifero degli anni 70 ha dimostrato che politiche monetarie restrittive sono nel medio termine quelle più appropriate.

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