lunedì 6 ottobre 2008

Mercato del credito, solo l'Euribor a un anno allenta la presa


(sole24ore)


Sempre temperature da freezer per il circuito dei prestiti interbancari in Europa, con i tassi di interesse a breve che continuano a salire alimentati dal permanere di un clima di elevata incertezza. Su scadenze più distanziate si manifesta invece una qualche attenuazione. Le banche mantengono la diffidenza in merito alla restituzione dei soldi che si prestano a vicenda, e così chiedono interessi ben più elevati di quelli stabiliti come riferimento ufficiale. Intanto depositano fondi presso la Banca centrale europea, anche se offrono rendimenti decisamente più bassi del mercato interbancario. Un problema che rischia di avere ricadute negative per tutti coloro che si trovano a dover pagare le rate dei mutui a tasso variabile, per cui i tassi interbancari fanno da riferimento.


Oggi in Europa i maggiori indici di riferimento per i tassi interbancari di breve scadenza hanno segnato nuovi aumenti. L'Euribor sui prestiti con restituzione a una settimana - calcolato dall'associazione delle banche europee - è salito al 4,885 per cento contro il 4,868 per cento registrato venerdì. È salito anche l'indice sui tassi dei prestiti a tre mesi, al 5,345 per cento contro il 5,339 per cento registrato venerdì scorso. I tassi a tre mesi non superavano il 5% dal 2000. L'Euribor sui prestiti a un anno è invece sceso al 5,482 per cento dal 5,493 per cento di venerdì, che aveva segnato un incremento dal valore di giovedì (5,526%).


La Bce che continua ad assicurare liquidità supplementari al circuito interbancario, ma da venerdì scorso ha avviato un parziale drenaggio sulle ingenti risorse mobilitate nelle passate settimane. Nel frattempo nel corso della nottata di ieri le banche commerciali hanno parcheggiato a breve scadenza (un giorno) presso l'istituto centrale fondi per un ammontare complessivo di 38,854 miliardi di euro tramite il sistema del "deposit facility" che offre un rendimento fissato al 3,25%. Nel circuito interbancario i prestiti a scadenza nel giorno successivo (o overnight) offrono invece rendimenti tra il 4 e il 4,20 per cento.


Resta poi la tensione sui prestiti interbancari in dollari, valuta su cui si erano maggiormente concentrate le pressioni nelle ultime settimane, anche su quelli effettuati in Europa. Vengono misurati dall'indice Libor dell'associazione delle banche britanniche: oggi si registra una lieve moderazione sui tassi a tre mesi, al 4,2887 per cento contro il 4,3337 per cento di venerdì, mentre sui prestiti overnight i tassi sono saliti al 2,38% contro l'1,99% di venerdì.


Anche oggi le maggiori Banche centrali del Vecchio Continente hanno immesso liquidità supplementari in dollari per circa 60 miliardi, nell'ambito delle misure concordate assieme alla Federal Reserve americana. La Bce ha per parte sua offerto prestiti a un giorno per 50 miliardi di dollari, lo stesso ammontare di venerdì scorso. E' sul dollaro che nei giorni scorsi si erano create la maggiori tensioni sui tassi interbancari.

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